Il settore tecnologico promuove qualche gestore

Il settore tecnologico promuove qualche gestore

I titoli tecnologici hanno regalato grandi soddisfazioni agli investitori che abbiano preferito questa asset class riconoscendo un incremento complessivo di oltre il 47% negli ultimi 3 anni, ovvero quanto registrato dall’ETF Lyxor MSCI World Information Technology. I risparmiatori dovrebbero sempre premurarsi di effettuare un confronto rispetto ad un investimento comparabile in quanto il giudizio deve essere sempre relativo: se il mercato sale questo non dipende dalle scelte del singolo gestore. 

I gestori attivi non hanno sfigurato nel confronto anche se la maggioranza dei fondi, 45 su 74, ha ottenuto performance peggiori (60,8%). Se andiamo ad analizzare i rendimenti corretti per il rischio (RAP) i fondi promossi salgono a 30, ma se procediamo a verificare la persistenza delle overperformance i promossi scendono a 23 (31% del totale). Quindi anche in questa analisi emerge come la capacità di creare valore da parte dei gestori non sia stabile nel tempo e, di conseguenza, decisamente imprevedibile.

 

Occorre anche aggiungere come i fondi addebitino oneri annui molto elevati (media 2,09%) rispetto allo 0,3% prelevato dall’ETF e come questi, contrariamente dai rendimenti, siano una certezza e dovrebbero essere oggetto di un serio approfondimento da parte dei risparmiatori. Se andiamo a vedere tra i fondi che addebitano oneri superiori alla media solamente 9 su 23 sono risultati promossi, evidenziando come avere costi accettabili possa costituire uno dei fattori di successo. Indubbiamente la volatilità dell’asset class e i rendimenti comunque elevati consentono al gestore di rendere sostenibile il prodotto anche con prelievi significativi. 

In questa categoria abbiamo trovato fondi specializzati in alcune nicchie del comparto tecnologico: digitalrobotics e big data. Peraltro questi strumenti sono risultati tra i peggiori e testimoniare che non sempre la specializzazione risulti premiante. Pictet Robotics è stato un successo commerciale importante visto che con 4,5 mld€ si iscrive come uno dei più importanti della categoria. EdRF Big Data, un altro fondo specializzato su una nicchia, ha evidenziato una marcata difficoltà ad ottenere risultati più brillanti di un benchmark comparabile e su cui da qualche mese è stato creato un apposito ETF. 

Tra quelli più importanti in termini di asset under management vi sono quello di Blackrock, il migliore della categoria, e quello di Fidelity che invece è stato “bocciato” dalla nostra metodologia. 

A partire da febbraio appena 25 fondi su 74 hanno registrato perdite di valore superiori all’ETF comparabile e comunque buona parte degli strumenti hanno evidenziato un rischio inferiore rispetto al clone. Il problema è che circa la metà dei fondi evidenziano altrettanta propensione a contenere i guadagni nelle fasi di mercato positive e questo potrebbe essere riconducibile al fatto che questi detengano una parte degli attivi in liquidità. E in aggiunta vi sono 36 fondi in cui la partecipazione media ai rialzi è inferiore a quella rilevata nelle fasi negative di mercato. 

 

Stefano Sanna
stefano.sanna@norisk.it