25 Giu La voce di NoRisk – Nvidia sorpassa Apple e Microsoft, borse europee in recupero, Bns taglia i tassi
La settimana passata ha visto la conferma della forza della borsa americana e una lieve ripresa della borsa europea.
I rendimenti dei titoli di stato si sono stabilizzati in attesa delle prossime elezioni francesi. Nvidia è diventata la prima società al mondo per capitalizzazione per qualche istante nella giornata di martedì scorso, ma oramai non fa più notizia.
Come si può vedere, parte della correzione dei mercati europei a seguito del risultato elettorale è stata recuperata e, di fatto, esiste già una solida maggioranza al parlamento UE. Non ci aspettiamo risultati sconvolgenti dalle elezioni francesi e, ad ogni modo, Macron e Le Pen, se questo fosse il risultato delle urne, riusciranno serenamente a convivere senza distruggere i conti del bilancio pubblico.
Negli anni abbiamo visto le maggioranze più improbabili perché la voglia di essere “governativi” a ogni latitudine è più forte dei proclami elettorali.
Ad ogni modo, i due prossimi we vedranno le elezioni francesi e, passato questo fattore temporaneo di disturbo, i mercati europei guarderanno alla crescita, ai dati macro e agli interventi della Bce. La politica passerà in secondo piano come sempre: gli indici principali dei paesi sviluppati salgono con qualsiasi governo e/o presidente. Non si può dire lo stesso sui mercati emergenti ovviamente come il caso cinese ha più volte dimostrato ad esempio.
Questo grafico di lungo termine dagli anni ‘90 ad oggi che compara due indici molto conosciuti l’EuroStoxx 50 per la UE (sarebbe meglio forse analizzare un indice più grande) e lo S&P 500 per US ci dice alcune cose:
- Investire sugli indici azionari “core” su orizzonti temporali lunghi e molto lunghi è sempre premiante;
- La correlazione tra i due mondi è stata quasi perfetta fino alla grande crisi finanziaria del 2007-2009 (fallimento di Lehman, crisi dei mutui subprime, fallimento “virtuale” del mondo finanziario e assicurativo con i CDS-Credit default swaps);
- Post Lehman dai minimi del 2009 Europa e Stati Uniti hanno viaggiato a velocità abissalmente diverse;
- La differenza tra i due mondi è dovuta quasi esclusivamente alla crescita esponenziale delle grandi aziende americane che hanno costruito un ecosistema sin qui indistruttibile e redditizio come non mai;
- In sostanza nelle altre parti del mondo non esistono le Apple, Microsoft, Nvidia, Amazon, Tesla, Google, Netflix, Meta o se esistono, per ragioni diverse, non sono state in grado di attirare ingenti flussi di denaro o, come in Cina, sono state boicottate e danneggiate dal governo stesso;
- In Europa abbiamo aziende del lusso, banche, assicurazioni, farmaceutici, petroliferi, ma non abbiamo aziende delle dimensioni e delle potenzialità di quelle US;
- In futuro non si può escludere che una così marcata sottoperformance europea, oramai pluriennale, non venga “richiusa” con rendimenti inferiori a livello US e superiori a livello UE.
A livello di beni rifugio vale la pensa sottolineare come la Bns abbia tagliato per la seconda volta di uno 0,25% i tassi ufficiali svizzeri in modo da indebolire un franco svizzero sempre più forte.
Vediamo se questa mossa otterrà qualche risultato visto che oltre l’oro solo il Chf è il vero bene rifugio nei momenti risk off (oltre che l’immancabile bund tedesco).
Ricordiamo infine che venerdì scorso è stato il terzo venerdì del mese con il rollover di tutte le posizioni aperte in derivati (future, opzioni) con scadenza Giugno e ci si è posizionati sulle prossime scadenze di Settembre.
Normalmente le giornate a ridosso delle scadenze tecniche portano un po’ di volatilità in più e vedremo se anche questa volta sarà così.