
15 Lug Bond Banca IMI, per puntare su un rialzo dei tassi
Nell’Eurozona i tassi d’interesse monetari, i famosi Euribor, sono sprofondati sotto zero, contribuendo a ridurre il carico dei mutui a tasso variabile ma penalizzando in modo serio i bond indicizzati a tale tipologia di parametri. La situazione dei saggi sulla curva del Dollaro risulta ancora con il segno positivo (0,65% a 3 mesi), ma si corre il rischio che nei prossimi mesi, invece che assistere a un rialzo da parte della Fed, si possa osservare un ulteriore taglio e persino un nuovo giro di quantitative easing. È interessante notare come il 10 anni swap in Dollari sia crollato da inizio anno dal 2,2% all’1,3% attuale, incorporando quindi un nuovo allentamento monetario. Per chi avesse aspettative rialziste sui tassi, vi è in quotazione un bond Banca IMI a scadenza quinquennale.
La situazione è sicuramente dominata dai postumi del referendum nel Regno Unito e dal nervosismo riguardante i possibili effetti sull’economia britannica e globale. Appena prima di Brexit, la situazione economica globale appariva in miglioramento e, qualora i danni economici dovessero risultare minori del temuto, è possibile assistere ad un ritorno verso l’alto del tasso decennale Usa.
Proprio in questi giorni, Banca Imi, controllata di Intesa Sanpaolo, sta proponendo un’obbligazione (ISIN IT005202699) a tasso variabile a 5 anni indicizzata proprio al tasso swap decennale. Le cedole annue saranno calcolate moltiplicando per 1,4 l’entità del tasso rilevato a inizio del periodo di godimento, ma, purtroppo, è prevista una cedola massima del 4% (cap). Questo comporta che l’indicizzazione sarà attiva e a favore del possessore del titolo per un valore del decennale fino al 2,86%. Lo scenario ideale, quindi, è di un rialzo ma senza eccessi movimenti, in quanto qualora dovesse essere marcato bisognerebbe attendersi che il prezzo del bond, una volta giunto sul mercato, possa scambiare al di sotto della pari.