La voce di NORISK SCF – Cina tra stimoli economici e lusso: rischi e opportunità

Cina tra stimoli economici e lusso: rischi e opportunità

La voce di NORISK SCF – Cina tra stimoli economici e lusso: rischi e opportunità

Il tema della settimana scorsa è “unico”: la forte ripresa del mercato azionario cinese con tutti gli effetti positivi per i settori e le società che traggono buona parte dei loro profitti sul mercato del dragone.

Iniziamo dai numeri: di seguito indici Hang Seng (HK) e CSI 300 dal 1/1/2024

Grafico degli indici Hang Seng e CSI 300 in forte crescita, evidenziando l'aumento dei mercati azionari cinesi

La performance accumulata sin qui è del 24,81% per l’indice Hang Seng e del 15,75% per il principale indice cinese, il CSI 300.

Il grafico che segue ci mostra l’andamento del CSI 300 a 5 anni.

Grafico a 5 anni dell'andamento dell'indice CSI 300, che mostra fluttuazioni e tendenze di mercato

La performance della settimana passata sull’indice CSI è stata superiore al 15%, uno dei più forti rally mai visti in poche sedute.

Cosa ha generato questo forte rimbalzo visto che è presto per pensare ad una vera e duratura inversione di tendenza?

Di fatto governo e banca centrale cinese hanno preso una serie di misure:

  • Tagli dei tassi ufficiali;
  • Stimoli fiscali;
  • Misure di sostegno per la domanda delle classi a più basso reddito;
  • Interventi di stabilizzazione sul mercato immobiliare;
  • Denaro pubblico che verrà impiegato direttamente sul mercato azionario cinese.

Il problema della Cina è sostanzialmente legato al suo modello di sviluppo.

Il governo ha sempre sostenuto da un lato la crescita produttiva (con ingenti volumi che vanno verso l’export) e dall’altro la crescita dell’immobiliare con milioni di persone che si sono spostate dalle campagne alle città.

La crescita produttiva è oramai eccessiva da tempo e visto che la popolazione locale consuma “poco” sono stati obbligati per anni ad esportare il massiccio surplus creato. Peccato che, in questa fase storica, Europa ed US in maniera diversa stiano cercando di difendersi con dazi e forme di protezionismo vari dal “Made in China”.

Emblematico il caso delle vetture EV che arrivano dalla Cina con un esempio concreto. Stellantis ha formato una Joint venture con Leapmotor dove Stellantis stessa ha il 51%.

Titolo di un articolo che annuncia l'ingresso di Leapmotor nel mercato automobilistico europeo, con focus sulla produzione in Europa per competere con i rivali cinesi

In un primo tempo si pensava, con tale Joint venture, di limitarsi alla distribuzione di veicoli Leapmotor in Europa. Visto che con i dazi diventerebbero meno competitive verrano prodotte direttamente in Polonia dove Stellantis ha già degli stabilimenti.

In sostanza la UE, come anche US non vogliono più importare dalla Cina, ma pretendono che i cinesi vengano da noi a produrre.

Questo significa che sin qui la Cina avendo un eccesso produttivo “ha esportato deflazione” e che, se in futuro, le vetture verrano prodotte nei nostri paesi il beneficio a livello di Pil ed occupazione sarà più per noi che per loro.

In merito alla crisi del mercato immobiliare pare di vedere una Lehman 2: costruttori falliti, prezzi delle case crollati, mutui non restituiti, crediti incagliati nel sistema bancario. Solo un grande fondo statale o una “bad bank” come già avvenne nel periodo post Lehman potrebbe davvero stabilizzare il mercato immobiliare cinese.

La morale è che, risolti gli enormi problemi di sovraproduzione e di crollo del real estate, occorre una politica economica che stimoli la domanda (interna) e non l’offerta come è sempre stato fatto dalla Cina.

Se davvero il governo vorrà e sarà in grado di affrontare queste problematiche strutturali il recupero della borsa cinese potrà essere duraturo e innescare un trend positivo pluriennale viste anche le valutazioni molto basse di azioni cinesi di qualità. Ma restiamo cauti, molto cauti visto che sin qui la Cina non è stata una  vera economia di mercato e gli investitori continuano ad essere sottopesati vista la difficoltà di decifrare il rischio paese.

A livello di settori coinvolti nel recupero degli indici cinesi, il lusso UE è quello che ne ha beneficiato di più con Hermes, LVMH, Moncler tra gli altri a chiudere un’ottima settimana.

Il grafico che segue sovrappone indice CSI con Moncler e Lvmh.

Grafico che confronta l'andamento dell'indice CSI 300 con Moncler e LVMH nel 2024, evidenziando sovrapposizioni di performance

La linea bianca che sale verticalmente verso l’alto a destra è l’indice cinese.

La scelta dei titoli non è stata casuale: la settimana scorsa in concomitanza con il forte recupero della borsa cinese, Arnault di LVMH ha siglato un accordo con Remo Ruffini di Moncler.

L’accordo prevede che LVMH entri in Double R (holding di Ruffini che attualmente controlla il 15,8% di Moncler) e a seguito dell’operazione Double R salirà al 18,5% della società del lusso. I Francesi entrano nella holding con una quota del 10% che potrà salire al 22%.

Giovanni Tamburi di TIP, azionista storico di Moncler, ha confermato la bontà dell’operazione di LVMH e ha confermato che loro manterranno le quote in Moncler e che difficilmente nei prossimi 18-24 mesi il titolo andrà male (salvo, diciamo noi, una recessione globale che non è mai prevedibile).

Ultima considerazione: Moncler è una società eccezionale, una delle migliori del lusso in Italia per numeri, modello di business e redditività.

LVMH in Italia (e non solo) negli anni ha comprato di tutto: per fare due nomi Loro Piana e Bulgari.

LVMH è una holding che possiede brand di abbigliamento, pelletteria, vini e liquori, champagne, ristoranti, hotel, cosmetica, orologi e gioielli.

E’ un’azionista che “lascia lavorare” il management delle varie aziende acquisite in libertà, ma quasi mai è un azionista di minoranza.

Moncler è una public company, l’azionariato è diffuso, potenzialmente è scalabile sul mercato. Ma il mercato oggi sa che LVMH, in caso di necessità, ha la forza economica di salire in maggioranza nel capitale di Moncler. Remo Ruffini non ha mai manifestato volontà di vendere o cedere la quota di controllo relativa.

Qui di seguito il grafico delle due società dall’inizio dell’anno con prima il calo (per il rallentamento cinese) e nell’ultima settimana il forte rimbalzo.

Grafico del 2024 che mostra l'andamento di Moncler e LVMH dall'inizio dell'anno, con un calo seguito da un forte rimbalzo nell'ultima settimana

La performance a 5 anni delle due società in borsa è la seguente:

Tabella che mostra la performance a 5 anni di Moncler e LVMH in borsa, con Moncler al +69.38% e LVMH al +94.09%

Chiudiamo il Punto di oggi con un grafico aggiornato sull’oro:

Grafico aggiornato sull'andamento dell'oro dal 2019 al 2024, con l'ultima quotazione a 2657.90 USD

L’oro è in zona dei massimi a 2650-2700 Usd. A livello tecnico di breve è in ipercomprato e operativamente andrebbe alleggerito.

Andrea Boffa
andrea.boffa@norisk.it