Economia della longevità: il Longevity Risk e la Silver economy

Economia della longevità e silver economy

Economia della longevità: il Longevity Risk e la Silver economy

Oggi si parla sempre di più di silver economy (talvolta chiamata anche economia della terza età) e di longevity risk.
Il nostro Paese è il secondo più vecchio al mondo e vive contemporaneamente il problema della longevità con quello della denatalità.
Per dare un’idea di quanto valga la Silver Economy, gli ultimi dati del 2022 vedono: 

  • Tra 0 e 14 anni 7,5 milioni di persone; 
  • Sopra i 65 anni 14 milioni di persone. 

 

Gli over 80 sono la fascia della popolazione che cresce più rapidamente e questo la dice lunga sulle problematiche che deve affrontare un Paese con basso ricambio generazionale. 

Tutto il sistema di welfare, come è stato costruito, si regge sull’ipotesi che le nuove generazioni possano alimentare a sufficienza con tasse e contributi le pensioni, gli ospedali, le varie forme di assistenza in essere e che un domani, quando sarà il loro turno, generazioni ulteriori provvederanno all’equilibrio intergenerazionale alimentando il sistema Paese. Oggi questo equilibrio è sempre più a rischio visto il numero di figli basso presente nelle società sviluppate.
Se come pare si vive sempre più a lungo occorre pianificare per l’allungamento della vita prevedendo: 

  1. Consolidamento delle risorse del cliente; 
  2. Strategia di gestione del rischio; 
  3. Incremento delle risorse e longevità del PF. 

 

In sostanza occorre guardare ad una persona e aiutarla nella pianificazione: 

  1. Del capitale umano: si vive più a lungo e occorre avere relazioni soddisfacenti e una vita attiva; 
  2. Del capitale fisico: sport, viaggi, letture, hobby, lavoro. Sia la mente che il corpo vanno tenuti allenati e in buona salute; 
  3. Del capitale finanziario: generazioni che vivono più a lungo e sono più sane spendono maggiormente non solo per cure mediche e/o problemi di salute ma per una vera e piena vita attiva. 

 

Le tre domande che ci si deve porre nel contesto della Longevity Economy sono: 

  1. Dove vivere la propria longevità avendo riguardo alle proprietà immobiliari che uno possieda; 
  2. Cosa fare dopo aver smesso di lavorare? È impensabile per mantenersi sani ed attivi essere sempre in vacanza. Occorre costruire un percorso che ci tenga occupati e soddisfatti; 
  3. Come garantirsi una vita piena di relazioni ed amici. 

 

Come investire nell’economia della terza età o Silver economy 

Se passiamo al lato investitore/risparmiatore, invece, come possiamo investire e beneficiare dell’invecchiamento della popolazione? Facciamo qualche esempio: 

  • Servizi per le abitazioni di ogni genere: consegne a domicilio, domotica nelle case, personal trainer, sistemi di sicurezza e tutte le varie applicazioni tech (anche indossabili) che permettono di avere un contatto regolare con le persone che vivono magari da sole ed assisterle a distanza; 
  • Viaggi, turismo in genere, ristorazione, attività di intrattenimento e ricreative, abbigliamento, medicina preventiva, integratori; 
  • Per le persone con condizioni di salute più precarie, tutte le forme di assistenza a tempo pieno/parziale e/o le strutture sanitarie RSA o le moderne strutture dove si vive in residence ma con controllo sanitario; 
  • Spese mediche e farmaceutiche per patologie di ogni genere che sono spesso croniche e necessitano di cure per periodi lunghi o per tutta la vita residua. 

 

In conclusione, l’allungamento della vita e l’invecchiamento della popolazione rappresentano una sfida cruciale per il nostro Paese, che richiede un ripensamento profondo delle strategie di welfare e della pianificazione personale. Non si tratta solo di garantire una vecchiaia serena, ma di progettare una vita attiva, ricca di relazioni e soddisfazioni, attraverso una gestione oculata delle risorse umane, fisiche e finanziarie. 

Parallelamente, la Silver Economy offre opportunità significative per gli investitori, con un potenziale di crescita nei settori legati ai servizi abitativi, al turismo, alla medicina preventiva e alle tecnologie assistive. Investire in queste aree non solo risponde ai bisogni di una popolazione in crescita, ma contribuisce anche a sostenere l’economia e il benessere delle generazioni future. 

Andrea Boffa
andrea.boffa@norisk.it