
15 Dic Effetto BCE, le possibilità tra bond e certificati
Rendimenti piatti per i Titoli di Stato e grande correlazione tra le classi d’investimento. È il duplice effetto BCE, che mette fuori gioco le tradizionali strategie di gestione. Con la Banca Centrale Europea che sta immettendo liquidità nel sistema, appiattendo così i rendimenti dei bond governativi, ci sono dei prodotti legato all’andamento dei listini azionari che associano buoni livelli di protezione.
Alla ricerca di una migliore remunerazione, l’investitore deve partire dal presupposto di dover ridurre i propri requisiti di sicurezza, anche se non è facile trovare in tale contesto la giusta via di mezzo tra rendimenti abbastanza alti e un’adeguata sicurezza. In fondo c’è sempre un problema di rischio-rendimento: più il prodotto è ghiotto più cela insidie. Sta quindi al risparmiatore decidere con consapevolezza se intraprendere o meno quest’avventura.
Nella miriade di strumenti finanziari a disposizione le opportunità di realizzare profitti non mancano, ma occorre molta selettività e la capacità di dosare, senza farsi prendere dalla gola, la giusta porzione d’investimenti che all’interno di un portafoglio deve generare extra rendimenti. Per realizzare quest’obiettivo una delle vie da seguire potrebbe essere quella dei certificati e obbligazioni equity linked, che uniscono una protezione minima garantita alla possibilità di partecipare ai rialzi delle Borse. In pratica viene prefissata la massima perdita già al momento dell’acquisto, mentre i guadagni sono agganciati alla rivalutazione conseguita da un listino azionario, un paniere di azioni o un singolo titolo. Con questi prodotti occorre stare attenti alla liquidità, perché non sono super scambiati come i Titoli di Stato.
Le idee d’investimento esposte in tabella sono state selezionate da Norisk per Plus24 tra quelle che hanno un nozionale superiore a 20 milioni di euro, con prezzi denaro lettera esposti sul book di negoziazione in maniera continuativa e con un ammontare accettabile, almeno pari o superiore a 100mila euro. Ma oltre alla liquidità occorre considerare anche il pricing e la tipologia del sottostante. Per esempio il certificates con sottostante l’azione Volkswagen (IT0004968761) è possibile comprarlo a 96,65 e ricevere 100 alla scadenza del 2018. Nessun rischio di perdere il capitale, naturalmente salvo default dell’emittente Banca Aletti del gruppo Banco Popolare. Il guadagno per il sottoscrittore del certificato arriva se il prezzo del titolo tedesco dagli attuali 132 torna sopra 192, perché in tal caso gli verrà riconosciuta una cedola del 5,25% ogni anno.
È importante quindi considerare i livelli che comportano l’accadimento dell’evento (superamento dello strike) e quindi il conseguimento di cedole piuttosto ghiotte. Un altro esempio è il certificato di Bnp Paribas sul Ftse Mib (XS1167555306) che oggi ha un prezzo di 94,45 e alla scadenza offre minimo 80, quindi con una perdita massima prefissata del 15%. Se il Ftse Mib dagli attuali 21500 punti va oltre i 23877 all’investitore saranno riconosciute cedole annuali del 4,15%.
Alternative d’investimento si trovano anche tra le obbligazioni strutturate quotate a Piazza Affari. Il bond Mediobanca esposto in tabella (IT0004981467) offre un coupon fisso del 3% il primo anno che sarà pagato a gennaio e una serie di cedole crescenti condizionate al livello che raggiungerà il Ftse Mib. Lo strike è pari a 21360 e se l’indice è superiore il titolo corrisponderà le cedole. Il bond Birs (XS1233613188) invece è in dollari Usa: all’inizio corrisponde due cedole dell’1,75% e successivamente riconosce l’apprezzamento di un indice azionario europeo che seleziona i titoli che rispondono a criteri etici. Lo strumento riconosce l’apprezzamento rispetto al valore iniziale non del mero valore finale ma di una media di rilevazioni effettuate a livello annuo. La liquidità del bond non è costante nel tempo e quindi l’acquisto deve essere fatto monitorando il book di negoziazione del titolo e non bisogna assolutamente acquistare con ordini “al meglio”». Le alternative ci sono, ma occorre essere preparati e consapevoli dei rischi e del funzionamento degli strumenti.
Il dettaglio dei certificati a capitale garantito:
ISIN | Emittente | Sottostante | Scadenza |
IT0005137556 | Banca Aletti | Eurostoxx 50 | 15/10/2021 |
IT0004968761 | Banca Aletti | Volkswagen | 16/11/2018 |
XS1167555306 | Bnp Paribas | FTSE MIB | 12/04/2017 |
DE000HV8BC45 | Unicredit | Royal Dutch Shell | 19/05/2017 |
E delle obbligazioni index-linked:
ISIN | Emittente | Sottostante | Scadenza |
IT0004981467 | Mediobanca | FTSE MIB | 31/01/2020 |
XS1233613188 | BIRS (USD) | Ethical Europe Equity | 05/07/2023 |