Guida completa alla gestione di un’eredità

Guida completa alla gestione di un’eredità con No Risk

Guida completa alla gestione di un’eredità

Quando si parla di diritto ereditario, o successorio, ci si riferisce alla branca del diritto che regola le vicende relative al patrimonio di una persona fisica a partire dal momento della sua morte. 

Oggetto della trasmissione da parte del de cuius agli eredi (c.d. successione mortis causa) sono i beni, i diritti e le obbligazioni suscettibili di trasferimento; è infatti prevista l’impossibilità di trasmettere alcune categorie di diritti, come quelli di usufrutto, uso ed abitazione, e di obbligazioni e contratti fondati sulle qualità personali dell’obbligato. 

Comprendere l’eredità: concetti fondamentali

 

Definizione di eredità e principi base

Che cos’è l’eredità? L’eredità è definita come l’insieme delle successioni a titolo universale di un defunto nei confronti delle persone beneficiarie. L’insieme di tali beni, diritti ed obbligazioni sono definiti asse ereditario o massa ereditaria ed il loro valore è il risultato dell’insieme delle attività e passività che compongono l’asse ereditario.  

Ai fini della valutazione della massa ereditaria andranno inoltre considerati i beni che il de cuius, quando era in vita, abbia donato, direttamente o indirettamente agli eredi; si tratta dell’istituto della collazione previsto all’art. 737 c.c., che trova applicazione ove gli eredi donatari non siano stati da ciò espressamente dispensati. 

Ruolo del testamento e delle leggi successorie 

Il nostro ordinamento prevede tre tipi di successione:  

  • Successione testamentaria: ove il de cuius abbia disposto nell’atto di testamento l’assegnazione dei propri beni agli eredi ed agli eventuali legatari.
  • Successione legittima: nel caso in cui non sussista un testamento, ovvero lo stesso venga dichiarato illegittimo, è la legge ad individuare i soggetti chiamati a succedere ed a regolamentare l’assegnazione agli stessi delle relative quote; la successione legittima ha anche una funzione residuale in caso di successione testamentaria, ovvero si applica a quei beni di cui il de cuius non abbia disposto per testamento.
  • Successione necessaria: trova applicazione nel caso in cui il testatore abbia disposto del proprio patrimonio violando le quote c.d. di riserva che la legge riconosce ai congiunti più stretti – denominati eredi necessari o legittimari.

 

Prima di accettare l’eredità: passi preliminari 

 

Cosa bisogna fare prima di accettare l’eredità? Intanto è bene tenere in considerazione che l’eredità si acquista attraverso un atto di accettazione – solo a questo punto il chiamato all’eredità acquista la qualifica di erede.  

L’accettazione retroagisce al momento dell’apertura della successione e non ammette successiva rinuncia, il relativo diritto si prescrive in dieci anni.  

Il nostro ordinamento conosce due tipologie di accettazione: l’accettazione pura e semplice e l’accettazione con beneficio di inventario.  

L’accettazione pura e semplice comporta la fusione del patrimonio del de cuius con quello dell’erede, il quale, pertanto, potrebbe trovarsi a rispondere dei debiti facenti parte dell’asse ereditario attraverso il proprio patrimonio.  

Come avviene l’accettazione pura e semplice? 

Questo tipo di accettazione può avvenire attraverso diverse modalità:  

  • accettazione espressa: attraverso un atto pubblico ovvero una scrittura privata.  
  • accettazione tacita: ove un chiamato all’eredità ponga in essere condotte o atteggiamenti che lo stesso potrebbe legittimamente esercitare solo nella qualità di erede, e che si concretizzino in atti dispositivi dei beni ereditari; si consideri, a titolo esemplificativo, l’esercizio di un’azine di divisione dell’eredità.  
  • accettazione presunta o ex lege: in questo caso è la legge ad attribuire la qualifica di erede puro e semplice al chiamato all’eredità che dopo aver compiuto l’inventario non dichiari di accettare l’eredità con beneficio di inventario nel termine di quaranta giorni (art. 485 c.c.).

 

Accettare l’eredità con beneficio d’inventario: cosa significa?

 

L’accettazione con beneficio di inventario – che è obbligatoria nel caso in cui l’erede sia minore, un interdetto, un minore emancipato o un inabilitato – consente invece di tenere distinto il patrimonio del de cuius da quello dell’erede, esentando quest’ultimo dal dover rispondere delle passività facenti parte dell’asse ereditario con il proprio patrimonio.  

L’accettazione con beneficio di inventario può avere solo forma espressa attraverso una dichiarazione ricevuta da un notaio o dal cancelliere del Tribunale.  

Tale accettazione deve essere preceduta o seguita dalla redazione di un inventario completo dei beni che compongono l’asse ereditario.  

Alla luce di quanto anzidetto, si comprende pertanto l’importanza di rivolgersi al giusto team di esperti per chi si trova ad affrontare una successione ereditaria, al fine di ricostruire preliminarmente la reale consistenza del patrimonio ereditario ed essere seguiti con attenzione attraverso i delicati passaggi che si dovranno affrontare per gestire o investire il patrimonio ereditato 

Andrea Boffa
andrea.boffa@norisk.it