La voce di NORISK SCF – Dalle elezioni tedesche ai mercati globali: strategie e scenari economici

La voce di NORISK SCF – Dalle elezioni tedesche ai mercati globali: strategie e scenari economici

La settimana che ci lasciamo alle spalle ha visto due momenti dove si è visto, ancora una volta il peggio degli esseri umani.

Trump dal suo account social ha pubblicato un post generato dall’IA di “Gaza riviera”: grattacieli, lettini, belle spiagge, una statua d’oro del presidente US e l’immancabile Musk sotto una pioggia di soldi. Incommentabile propaganda ad uso e consumo di una platea di seguaci via X. Il mondo che conta è quello social e a loro si deve parlare.

Il secondo episodio è quello della cacciata di Zelensky dalla Casa Bianca in mondovisione: ingenuo forse il presidente ucraino, Trump che si comporta da Trump e alimenta i suoi seguaci adoranti. I democratici, come da noi in molti paesi UE, inesistenti almeno per ora. L’opposizione non esiste e non ha idee o leader capaci di argomentare qualcosa di concreto.

Vi evidenzio il titolo dell’Economist: “Trump has begun a mafia-like struggle for global power” But the new rules do not suit America.

O queste dichiarazioni di un ex ambasciatore US dello stesso partito di Trump.

I danni si potranno anche riparare se ci saranno idee politiche emergenti: Trump sta sfidando l’Europa sulla guerra Russia-Ucraina. Cosa può fare l’Europa da sola? E oltre a dire: “Siamo dalla parte degli Ucraini e mandare armi hanno in mente una qualche soluzione? Perché diversamente Trump ha già vinto: lui “vuole” la pace, gli “altri” la guerra per sconfiggere  la Russia. In un mondo dove non conta la realtà, ma la narrativa, Trump vince e gli altri perdono. E per inciso: sappiamo tutti che questa guerra non si può vincere e che Putin non restituirà mai i territori conquistati. Meno che mai oggi che US si stanno ritirando di fatto o minacciando di farlo.

In settimana è uscito in America un nuovo indicatore sulla fiducia dei consumatori a 98,3 vs 102,3 atteso e la nuova rilevazione della FED di Atlanta sul GDP NOW che è una stima in “tempo reale” del PIL del I trimestre.

In sostanza da una settimana all’altra il Pil stimato per il Q1 è crollato.

Come può avvenire una cosa del genere? La risposta è semplice: le importazioni sono aumentate a dismisura per anticipare i dazi che entreranno in vigore a breve e, nella contabilità nazionale, le importazioni “sottraggono” frazioni di Pil (il contrario ovviamente quando aumentano le esportazioni e calano le importazioni).

Ai dati negativi emersi negli ultimi tempi sull’economia US si aggiunge l’ultimo sondaggio sull’umore degli investitori (AAII): come si vede le percentuali di negatività sono altissime (più del 60% degli operatori è bearish). Questo in ottica contrarian è supportivo del mercato azionario e in passato ha segnato i minimi degli indici.

Lo stesso sondaggio visto mediante un grafico ci mostra come la negatività degli investitori sia prossima a quella del 2022 che è stato un anno terribile per gli investimenti sia azionari che obbligazionari. Dopo il 2022 abbiamo vissuto, però, due anni eccezionali come il 2023 e il 2024. Speriamo che la storia si possa ripetere.

La borsa US con le big 7 continua a sottoperformare Europa e Cina dall’inzio dell’anno come mostra chiaramente il grafico che segue.

La sostanza è che l’economia americana pare in un momento di difficoltà che potrebbe essere temporanea e casuale (e i dati qui visti non sono colpa di Trump così evitiamo polemiche strumentali) oppure indicare che qualcosa stia effettivamente cambiando.

La responsabilità di Trump e/o di Musk sono nella loro capacità di generare incertezza con i dazi, i licenziamenti (annunciati) di massa dei dipendenti pubblici previsti e un’aggressività continua verso tutto e tutti.

Guardate Tesla da quando Musk “fa politica” invece di fare l’imprenditore.

Il titolo, anche in passato è stato estremamente volatile viste le elevatissime valutazioni. Qui però, almeno in parte, sta avvenendo qualcosa di nuovo: prima compravo Tesla perché faceva prodotti “cool”, oggi non compro Tesla perché è di Musk.

Trattandosi dell’uomo più ricco del mondo se ne farà una ragione, ma fare l’imprenditore e il politico in ruoli di alto livello inevitabilmente può avere degli effetti collaterali.

Questa invece la tabella che elenca tutti i possibili dazi.

Mi chiedo come possa un imprenditore e/o un consumatore prendere delle decisioni in una tale condizione di incertezza se non quella di mettersi in modalità wait and see.

La guerra commerciale, se perseguita fino in fondo, non porterà vantaggi a nessuno in primis agli Americani.

Parlando di mercato la settimana scorsa sono usciti gli ennesimi dati robusti della trimestrale di Nvidia come potete vedere qui di seguito.

In un altro momento storico una società con questi numeri avrebbe preso il volo dopo la trimestrale, invece è stata venduta.

La ragione è l’estrema valutazione e lo scenario di incertezza causato dalla guerra commerciale  tra US e Cina e dalle possibili ulteriori restrizioni sull’export di chip.

Per chi mastica di indicatori finanziari, P/E di 42 X e P/S di 23,5 X non sono multipli da società a buon mercato. Per comprare, meglio aspettare, con ogni probabilità, prezzi più bassi di quelli attuali.

admin@norisk.it
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